lunedì 16 settembre 2013

Coppa Davis, Serbia, Nole Djokovic e Ana Ivanovic

Ana Ivanovic parla del suo amico Nole Djoovic e del loro rapporto nato quando erano non appena bambini e consolidatosi nel tempo, superando ogni tipo di ostacoli e malelingue. Hanno caratteri completamenti diversi: lei timida e riservata ma caccia la grinta nel momento giusto, lui sfacciato e divertente ma quando gioca non scherza affatto. Praticamente sono agli antipodi ma l'Ivanovic ne parla così: “Nole è un bravo ragazzo. Ci conosciamo da quando avevamo 4 anni e lui era solo agli inizi del tennis. Abbiamo condiviso molti momenti divertenti soprattutto nei tornei che abbiamo giocato assieme in Serbia fino a quando avevamo 12 anni” e aggiunge che considera l'amico “come una fonte di ispirazione per me e per molti giovani della nostra nazione ma non perde occasione di mettermi in imbarazzo come successe alla Hopman Cup con la canzone stile Gangnam”.


Però tra i ricordi positivi ci sono anche momenti spiacevoli che hanno accompagnato la
crescita tennistica e della loro personalità. Ana infatti non può dimenticare il giorno dell’inizio della guerra, “me lo ricordo bene, ero in campo e mi hanno detto che i bombardamenti sarebbero iniziati in serata e di tornare subito a casa. Ci siamo fermati per un paio di settimane non sapendo bene cosa stesse accadendo, poi abbiamo pensato di anticipare gli allenamenti al mattino presto, dalle 5 alle 7. Giocavamo i tornei sapendo che si sarebbero interrotti al suono delle sirene, ci siamo dovuti adattare a nuova regole, cercando di vivere il più normalmente possibile”

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