lunedì 30 settembre 2013

TORINO e JUVENTUS si scontrano a suon di tweet

E' l'era dei social network, è banale dirlo ma ormai tutto giro intorno a questo: dobbiamo stare attenti ai post pubblicati su facebook, agli innumerevoli cinguettii su twitter, alle foto appena scattate e subito pubblicate su instagram.
 Ma se prima i peggiori (per noi spettatori direi migliori) scontri avvenivano tra gli allenatori in conferenza stampa -esemplare in tal caso è il trasgressivo ma nello stesso tempo unico Mourinho- ora le società si battibeccano, e anche con toni più che sarcastici, sui famigerati social network.
In questa giornata con il derby di Torino ne abbiamo viste di cotte e di crude
Dopo il "caso" Tevez che pubblica sul suo profilo twitter la foto del suo piede colpito dai tacchetti di Immobile scrivendo che tutti parlano del suo fuorigioco e non della mancata espulsione dell'attaccante del torino, sono addirittura i due profili ufficiali Twitter di Juventus e Torino a scontrarsi direttamente. 
Provocatorio è stato infatti l'articolo apparso sul sito del Torino, dal titolo "Ma come conta Conte?" in cui in conclusione si scrive "La verità è che la Juventus ha vinto il derby per 1-0, e che quell'1-0 è stato viziato da un evidentissimo fuorigioco. Il resto sono solo inutili parole. Sicuramente Conte, a scuola, era più bravo in italiano che in matematica" per rispondere alle parole del tecnico bianconero
che a fine partita aveva dichiarato "la Juve ha tenuto la palla ed attaccato per 70' "e che,quindi, "diventa normale che ci siano più azioni sulle quali discutere".

E subito dopo la pubblicazione scatta il TWEET, con l'account della Vecchia Signora che cinguetta tali parole " in effetti non siamo forti in matematica. Ma fino a 0, come i tiri nello specchio del Torino, ci sappiamo arrivare". Tweet non passato inosservato e dunque arriva la risposta granata: "Non vi buttate giù! Fino a 31 (ops, 29) ci siete arrivati".

Certo, siamo tutti d'accordo su quanto siano divertenti e facciano anche discutere questi battibecchi ma penso che quegli storici scontri -in diretta e non- tra allenatori e presidenti non verrebbero disprezzati da nessuno.

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